SER
JACOPO
Stato 
Produzione artigianale annua circa 6000 pipe
Prezzo da 60,00 € in su
Storia
La
Ser Jacopo è stata fondata da Giancarlo Guidi
In seguito al distacco di Sordini è stata guidata dal solo
Guidi.
Parlare di Guidi è estremamente difficile, in quanto la sua
poliedrica figura è semplicemente centrale nella storia recente
della pipa in Pesaro e in Italia.
Il passato ed il presente, inevitabilmente, si confondono e convivono
in un personaggio di tal fatta.
E' noto che agli inizi degli anni '70, quando il mercato della pipa
era sclerotizzato nelle forme e nelle produzioni i "pesaresi"
hanno fatto irruzione rivoluzionando il mercato ed affermandosi
nel circuito internazionale.
Amici e nemici, estimatori e detrattori, insomma tutti, sono assolutamente
concordi su un punto: la pipa a Pesaro è iniziata con Giancarlo
Guidi.
Classe '44 impara il mestiere negli antichi laboratori marchigiani
(Moretti, Raganella) dove si perpetua la tradizione della lavorazione
del legno e, mostrando immediatamente un singolare ed acuto piglio
imprenditoriale, visita i laboratori del varesotto (praticamente
uno stage gaviratese) dove da decenni si lavora la pipa, osservando,
studiando con umiltà ed elaborando.
Nel 1972 fonda la Mastro de Paja ed è subito un successo
senza precedenti.
Nuovo il design della pipa che rompe gli schemi vetusti ed entusiasma
i fumatori, nuovo il modo di evidenziare le colorature della radica,
nuovo il modo di intendere la pipa.
Nuovo l'approccio all'immagine e l'idea di rendere immediatamente
riconoscibile al fumatore ed al pubblico il prodotto.
A partire dal nome della ditta che deriva da un soprannome dello
stesso Guidi giovane, che veniva soprannominato "pajetta"
(paglietta) ad indicare la sua figura esile e segaligna. "Visto
che Mastro Pajetta avrebbe fatto solo ridere" è nato
Mastro de Paja.
Fuoriesce da Mastro de Paja e, nello stesso laboratorio dove era
nata la pipa a Pesaro, da vita alla Ser Jacopo della Gemma. Ancora
una volta un'idea geniale nella scelta del nome e del logo: un dipinto
che ritrae un antico nobile, un nome altisonante Ser Jacopone, ser
Jacopo risulta più immediatamente percepibile e ancora una
volta il nome si imprime immediatamente nella memoria del pubblico,
così come il logo che rappresenta, un po' camuffato, lo stesso
Guidi.
Risulta doveroso evidenziare un altro merito indiscutibile di Guidi;
aver allevato e forgiato o anche semplicemente "ospitato"
una serie di giovani talentosi che, oggi, un po" più
attempati continuano a parlare forte il verbo pesarese nel mondo
della pipa, ciascuno con proprie soluzioni ed originalità.
Merita una citazione la squadra che lavorava alla Ser Jacopo nei
primi anni '80: Massimo Palazzi, Maurizio Tombari, Guido ed Elio
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Risulta
doveroso evidenziare un altro merito indiscutibile di Guidi; aver
allevato e forgiato o anche semplicemente "ospitato"
una serie di giovani talentosi che, oggi, un po" più
attempati continuano a parlare forte il verbo pesarese nel mondo
della pipa, ciascuno con proprie soluzioni ed originalità.
Merita una citazione la squadra che lavorava alla Ser Jacopo nei
primi anni '80: Massimo Palazzi, Maurizio Tombari, Guido ed Elio
Rinaldo senza dimenticare Sordini e lo stesso Guidi. Intorno ed
a vario titolo gravitavano Franco Rossi e Gianni Imperatore, tutti
nomi ben noti. Sia stata fortuna o lungimiranza di Guidi, fatto
sta che, probabilmente, nessun gruppo di lavoro ha più
vantato simili firme.
Tornando al presente, occorre sottolineare come la Ser Jacopo
si imponga immediatamente all'attenzione del pubblico. Guidi,
infatti, dopo aver rivoluzionato il design della pipa con Mastro
de Paja non è ancora pago dei risultati raggiunti e prosegue
instancabile nella ricerca di forme nuove, di nuove soluzioni.
Innumerevoli sono gli esempi che si potrebbero citare.
Nascono così la curiosa pipa Luciano (con il cannello di
legno piegato ad angolo quasi retto per assicurare fumo più
fresco), la Iucunda (sabbiata, trattata ad olio con procedimento
segreto per assicurare un fumo più dolce) e la curiosa
pipa con bocchino che può essere girato su se stesso e
fumata in entrambi i modi, ottenendo un design completamente diverso.
Continuo è il riferimento al mondo classico nella scelta
dell'inesauribile serie dei nomi delle serie succedute negli anni.
Quelle distinte sulla base della vera: la Delecta, la Pulchra,
e laCymatium con la vera che richiama un capitello.
Costante anche la rivisitazione delle forme classiche con una
particolare attenzione alla calabash che, grazie ad una bucatura
in curvo del cannello, la Ser Jacopo produce in un modello caratterizzato
da sinuosa eleganza e curvatura superba.
La Ser Jacopo acquisisce immediatamente una propria fisionomia
acquisendo la caratteristica principale che era stato il segreto
della Mastro e di tutte le case pesaresi: la riconoscibilità.
Chi ha visto una Ser Jacopo e ne ha osservato le forme, ne riconosce
immediatamente un'altra tanta è l'originalità che
contraddistingue la produzione.
Costante è il collegamento con la tradizione che muove
Guidi esemplificata dalla serie Pipaccia (originariamente la semplice
traduzione di un termine dialettale marchigiano con cui, dice
il Guidi, i vecchi appellavano la pipa di chi fumava vicino al
fuoco ammorbando l'aria e lo invitavano ad allontanarsi); man
mano che la serie si afferma Guidi elabora un libretto che sempre
accompagna le sue serie e che contribuisce ad affermarne il
successo. Nasce così la leggenda dell'uomo del sogno e
della follia,
circondato da povere cose e ricco del poco che aveva con il suo
momento magico costituito dal fumare la sua pipa.
Originalità che non si limita ai nomi, ma a progetti "visivi"
nuovi ed originali.
Nasce così la serie Picta, liberamente ispirata ai dipinti
di Van Gogh ed alla riproduzione delle pipe in essi raffigurate,
e il desiderio di ripercorrere il cammino artistico per riprodurre
le pipe rappresentate nei dipinti più celebri con una serie
nuova ispirata a Magritte.
Leggende e termini classici, antico e presente, tradizione e novità.
La Ser Jacopo si radica in tutti questi elementi e ne fa un carattere
distintivo. Vecchi collaboratori e soci che se ne sono andati
per proseguire il loro cammino con le proprie idee, e altri che
che sono restati come Paolo Battistelli "che mi sopporta
da trenta anni".
Con poco più di 6000 pipe all"anno Ser Jacopo è
oggi presente in modo aggressivo ed equamente diviso tra mercato
nazionale ed estero.
da: http://www.mpcmail.it
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Le
pipe
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Stemma
sul bocchino in metacrilato |
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Finissaggi
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